Home » Blog » Come compilare la dichiarazione dei redditi Quota 100?
Diventa calda la discussione attorno al tema di “Quota 100”, il sistema pensionistico voluto dal precedente governo, in via di sperimentazione per il triennio 2019-2021.
In questi ultimissimi giorni, l’INPS ha pubblicato le istruzioni dettagliate per la compilazione della dichiarazione reddituale dei pensionati con Quota 100 e allo stesso tempo, ha comunicato la pubblicazione di un nuovo modello AP 140 che non sostituisce, ma semplicemente affianca quello AP 139.
Di quali fattori quindi si deve tener conto? Cerchiamo quindi di fare un po' il punto della situazione
La dichiarazione reddituale è obbligatoria visto che la pensione Quota 100 non risulta cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, unica eccezione in questo caso i 5000 euro lordi annui.
Il periodo di incumulabilità infatti parte dalla data di decorrenza della pensione e fino alla data di perfezionamento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. Qualora venga violato il divieto si incappa nella sospensione dell’erogazione del trattamento pensionistico nell’anno di percezione oltre che il recupero di eventuali rate già corrisposte.
I due modelli di dichiarazione
I modelli di dichiarazione disponibile sono due:
- IlModello AP 140:esso si utilizza in contesto alla domanda di pensione per dichiarare in maniera preventiva redditi cumulabili e non cumulabili. Sarà l’INPS poi a provvedere all’accertamento della veridicità dei dati tramite il confronto on i dati in possesso dall’Agenzia delle Entate. In questo modulo sono riunite varie dichiarazioni come quella sull’assenza di redditi da lavoro, dichiarazione dei redditi da lavoro incumulabili, la dichiarazione di redditi da lavoro cumulabili e quelli cumulabili per espresse deroghe normative.
- IlModello AP 139è utilizzabile solo per quanti sono già titolari di pensione Quota 100. Esso va presentato in via telematica sul portale dell’INPS, ed è diviso in quattro sezioni: la prima è rivolta a chi ha perso il diritto di usufrutto della pensione Quota 100 e ne chiede quindi la riattivazione per l’anno successivo. La seconda è dedicata alle violazioni del divieto di cumulo nell’anno in corso; la terza per la percezione di redditi non cumulabili ma percepiti prima della decorrenza della pensione, la quarta è dedicata per la notifica di percepimento di redditi non rilevanti.
Quota 100, modifiche all’orizzonte?
Come dicevamo in apertura di articolo, la discussione attorno a Quota 100 è viva per non dire scottante. Innanzitutto crea malumori la disparità che si creerà tra cittadini con requisiti molto simili: chi compirà 62 anni nel 2021 potrà chiedere il pensionamento a Quota 100, mentre chi li compirà nel 2022, non solo rimarrà tagliato ma sarà costretto a lavorare per altri 5 anni per accedere alla pensione con sistema ordinario.
Ecco perché, si stanno vagliando delle proposte di modifica: l’intento è quello di salvaguardare per chi ha avuto carriere senza interruzione, di poter beneficiare di questa opportunità pensionistica, ma anche di ridiscutere e riconvertire le condizioni per altre categorie come quelle dei lavori usuranti.
Tra le proposte pronte sul tavolo per essere discusse, la pensione anticipata con Quota 100 con metodo di calcolo contributivo, in modo tale da poter pesare meno sulle casse dell’INPS, ma allo stesso tempo meno conveniente per il lavoratore.
La pensione anticipata a Quota 102 A 64 anni, e la pensione anticipata agevolata sulla base della gravosità delle mansioni.
La certezza ad oggi è che non ci sarà da aspettare più di tanto: per la prossima settimana infatti, è previsto un vertice convocato dallo stesso Ministro del Lavoro Catalfo durante il quale si cercherà di mettere ordine per la costituzione di un piano di riforma.